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Olevano sorge al centro della Lomellina, la vasta pianura che si estende fra il Ticino, il Po ed il Sesia: " una terra strana, inquietante ed affascinante che offre ai visitatori grandi spazi, grandi silenzi, ed ampi orizzonti cosi rari in Italia. Interamente pianeggiante é terra dove, forse meglio che in altre, si coglie e si sente l'alternarsi delle stagioni: intirizzita d'ínverno, verdissima e calda d'estate, piena di colori e di vento d'autunno e risplendente, a primavera, dell'oro delle foglie dei pioppi, messi in lunghe file a scandire i campi, e trasformata dalle estesissime risaie in un immenso specchio che riflette in cielo..."(Mino Milani). Nulla del pur idilliaco paesaggio lomellino é naturale: tutto é stato costruito, trasformato ed organizzato dall'uomo con infinita e secolare pazienza. Per natura questa terra di risorgive sarebbe un'impraticabile palude: ed in effetti tale é stata per secoli. Poi, le comunitā di monaci nel medioevo, la colonizzazione feudale nel Duecento, e le grandi riforme agronomiche introdotte dagli Sforza, che sperimentarono nelle seconda metā del quattrocento la coltivazione del riso, hanno fatto della Lomellina un mosaico di ricchissimi campi di cereali. Al servizio di questa estensione di coltivazioni é stato organizzato un complesso sistema di rogge e canali e sono sorte le tipiche cascine a corte chiusa, insediamenti caratteristici dell'agricoltura industrializzata della pianura padana. Oggi il faticoso ciclo della coltivazione del riso, basato sul trapianto e sulla pulizia del cereale ad opera delle mondine, in campi prima seminati a foraggio, con una continua rotazione di colture, é soltanto un ricordo; fertilizzanti, diserbanti e mezzi meccanici hanno semplificato enormemente il ciclo lavorativo che inizia ad aprile con lo spianamento, l'allagamento e la semina del riso, direttamente in risaia, e termina a settembre con la mietitura, la trebbiatura e l'essiccazione del cereale, Anche se sono sparite le mondine "canore" e si é di molto ridotto il numero delle rane gracidanti, il territorio lomellino conserva ancor oggi nei suoi spazi dilatati, profondi e misteriosi un fascino intrigante e discreto, disperso fra cielo ed acqua.
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