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Chiesa di San Michele Arcangelo

 

La Parrocchiale é dedicata a San Michele Arcangelo, patrono dei Longobardi, quindi l’origine della chiesa viene fatta risalire dagli storici locali Francesco Pezza e Francesco Pianzola al periodo fra il secoli VI e VIII.

La primitiva chiesa romanica, ricordata sui Registri delle Biade nel 1256/1259, divenne probabilmente parrocchia nel XV secolo, quando era retta da un curato non residente.

Nel 1733 i feudatari olevanesi diedero avvio alla costruzione di una nuova chiesa, completata undici anni dopo. Il progetto venne affidato all'architetto Lorenzo Cassani (1687-1767) illustre esponente del barocchetto pavese. Nella chiesa l'artista espresse nuove tecniche architettoniche e decorative, trasformando la pesantezza del barocco milanese nella tranquilla sobrietà neoclassica.

La facciata é giocata leggermente sulla linea curva con ampie finestre decorative.

L'interno è a pianta poligonale: un'ellisse con inseriti quattro rettangoli corrispondenti all'ingresso ed ai tre altari. Gli affreschi sulle pareti e sulle volte furono eseguiti fra il 1897 ed il 1904 dai pittori Luigi Morgari (1857-1935), autore della Lotta di San Michele contro le forze maligne, raffigurata sulla volta, e Vincenzo Boniforti (1866-1904), a cui viene attribuita la Cena del Signore che troneggia sul coro. La tradizione vuole che il pittore vigevanese abbia preso a modello molti abitanti di Olevano che hanno dato così volto ed espressione ai dodici apostoli.

L'altare maggiore é realizzato con forme barocche in un unico blocco di marmo, custodiva un bellissimo crocefisso ligneo risalente al medioevo, ora spostato in San Rocco e sostituito con una anonima statua del Sacrocuore.

Dietro l'altare è sistemato un grandioso dipinto del giovane pittore di Candia Felice Truffa (1871-1895), raffigurante la Gloria di San Michele e risalente al 1892.

A sinistra si trova un pulpito barocco con confessionale in noce, mentre più avanti si apre l'altare della Madonna del Rosario, dove si ammira una statua lignea della Vergine, eseguita dal maestro Michele Ferabosco nel 1741, e quattro tele, raffiguranti Sant'Agata, Santa Lucia, Sant'Apollonia e Santa Margherita, attribuite al pittore pavese Carlo Antonio Bianchi (detto Bianchetti, 1714 - 1774?).

Dello stesso artista sono anche le quattro tele, raffiguranti San Ponzio, Sant'Antonio e due angeli, conservate nell'altare di destra dedicato ai SS. Giochino ed Anna, dove si trova una grande tela pure settecentesca.

Da quest'ultimo altare si accede alla cappella della Beata Vergine di Settembre e del Deposito (dal nome con il quale si usava chiamare l’arco settecentesco adiacente la chiesa), dove si ammira una statua lignea della Madonna risalente al cinquecento, un tempo molto venerata dagli olevanesi.

La sacrestia, nella quale si possono riconoscere le forme romaniche dell’antica chiesa, conserva antichi libri e documenti dell'archivio parrocchiale, raccolti fin dal 1595, mentre i libri Parrocchiali hanno inizio dal 1644 per i battesimi, dal 1658 per i defunti e dal 1659 per i matrimoni.

L'alto campanile risale al 1749.

 

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La chiesa parrocchiale di San Michele

L’Ultima Cena di Vincenzo Boniforti