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Castello e chiesa del Santissimo Salvatore
Iniziamo nostra visita di Olevano dal castello che sorse, come la maggior parte degli altri fortilizi lomellini, verso il Mille per far fronte alle invasioni degli Ungari; ben presto fu ulteriormente fortificato, dotato di alte torri e di un fossato ad acqua corrente, che in parte sussiste anche oggi. Fu più volte distrutto o danneggiato ma sempre ricostruito e riparato. Gli assalti più noti cui venne sottoposto sono quelli del Barbarossa verso la metà del XII secolo, di Facino Cane nel 1404, delle truppe francesi nel 1557 e degli austro-piemontesi del 1745. Nel 1758 Gerolamo III de Olevano affidò al suo architetto di fiducia, il pavese Lorenzo Cassani, il compito di sistemare il castello trasformandolo in comoda abitazione. L'artista, seguendo la moda del tempo, la così detta poesia delle rovine, venuta dall'Inghilterra, seppe fondere gli antichi edifici medievali con la nuova costruzione realizzata secondo le forme del barocchetto. Il romantico complesso é immerso in un caratteristico parco ben curato: a sud ha l'aspetto di una bella villa settecentesca mentre a nord presenta l'originaria fierezza delle fortificazioni medievali. Il corpo murario é del Quattrocento ma l'alta torre a base scarpata risale al XII secolo: é alta 23 metri, coronata da una merlatura ghibellina ed ornata da una cornice seghettata e da due finestrelle in cotto, una monofora ed una bifora. L'accesso avviene attraverso un massiccio portone carraio, ai piedi della torre; sotto l'androne una lapide marmorea rievoca le vicende storiche del castello. |
La facciata meridionale segue le forme tranquille ed armoniose delle ville piemontesi dello stesso periodo: ampie finestre incorniciate ed una doppia rampa di scale ne costituiscono gli elementi principali e si armonizzano perfettamente con il romantico giardino. Quest’ultimo, ispirato al romanticismo ottocentesco, offre alcuni richiami architettonici costituiti da due ponticelli, di cui uno in ferro battuto, da una vasca di ninfee con un putto in pietra e da uno splendido tempietto circolare a colonnine, di gusto classico, al cui interno è collocata la statua simbolica dell'estate. Annessa al castello, sulla destra del portone carraio, é la piccola Chiesa del SS Salvatore, ricordata nei registri delle rationes decimarum redatti per la diocesi pavese del XIII secolo e restaurata nel 1718 da Baldassarre e Gerolamo de Olevano. La facciata, lineare con semplici volute di raccordo laterali, lesene ed un ampio finestrone, sporge con disinvoltura sul lato est, prospettandosi su di un piccolo giardino recintato. L'interno è ad una sola navata con un altare dalla balaustra marmorea armoniosamente sagomata. Sulla volta è una pregevole pittura "dalle tenui colorazioni di fiori e quadrature" |
"L'imperatore Federico I Barbarossa confermò con illustrissimo diploma questo castello, come feudo gentilizio, al possessore Uberto I de Olevano nell'anno 1164. Distrutto da Facino Cane nel 1404, Antonio de Olevano, discendente di Uberto I lo ricostruì nell'anno 1420. Devastato dalle incursioni dei Francesi durante la guerra subalpina nel 1557, Bartolomeo III de Olevano,(discendente) di Antonio da padre in figlio, lo restaurò nel 1560. Ridotto inabitabile dalla guerra, dal tempo e dall'incuria, nel 1758 il marchese Gerolamo III de Olevano, padre di Uberto e Saverio, (discendente) da padre in figlio di Bartolomeo II, lo restaurò con semplicità e non con lusso". |
La facciata nord del Castello Medievale |
La facciata settecentesca |
Un angolo del parco ottocentesco |